Pagina (274/527)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Neppure è vero, che s'arricchisca lo Stato colle prede, molte delle quali convien venderle prima di poterle condurre ne' proprj porti, e darle a baratto; di altre si deteriora, o si corrompe il carico co' trattenimenti; e mettendo poi a calcolo le spese degli armamenti, i frequenti naufragj, i combattimenti, il consumo delle navi e degli attrezzi, la morte o la prigionìa degli equipaggi si troverà sempre alla lunga il danno maggiore del profitto per l'intiero Stato.
      Nè son questi i soli mali provvenienti al Sovrano dall'aver sconsigliatamente incoraggiti i suoi armatori. Ne deriva ancora, che spesso gli manchino marinaj, o ne divenga carissimo l'ingaggiamento per l'uso delle sue squadre; gli manca per gli arsenali il materiale degli attrezzi in legname, in canape, in ferro, in pece. Entra in rincrescevoli impegni co' suoi amici neutrali; molti ne disgusta, e si prepara nuovi nemici; la prosperità gli concilia l'odio, la sventura non muove a compassione quando l'Europa, e forse il mondo tutto ha sofferti i sensibili controcolpi nel generale commercio derivati non dalla guerra marittima, ma dalla scatenata e rabbiosa pirateria(568).
      Se dunque è inumano verso gli altri, ed è nel tempo medesimo stolto, e dannoso a se stesso, come non potrò io dirlo illegale cotesto modo di guerreggiare? Ma mi dirà taluno chè può valer la tua debole, e quasicchè prima(569) voce in contrario a far dismetter un uso inveterato, universale, confirmato da tanti Editti, tenuto per legittimo da tutti gli scrittori di dritto, e riguardato per tale in tutti i publici trattati?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Stato Stato Sovrano Europa Editti