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      Or poichè non può sempre chi naviga rimaner tranquillo nel dubbio, e nell'ignoranza della condizione de' bastimenti, che vede girarglisi intorno, chi può negarmi d'esservi in lui natural dritto di esiggerne la conoscenza? Non è dunque atto di superiorità, nè di giurisdizione la visita: egli è solo un dritto di natural difesa, e precauzione. Non appartiene ai soli legni armati: non riguarda il solo stato di guerra(603) è universale, è reciproco tra tutti, ed in ogni tempo(604).
      Da questo, che io dico rispetto al dritto della semplice visita si trae una natural conseguenza, che quella nave, che dava sospetto, chiamata a farsi visitare, se non viene, ma fugge, non vi è motivo, nè ragion d'inseguirla, o di punirla d'aver disubbidito alla chiamata: perciocchè quantunque non abbia in tutto soddisfatta la curiosità scoprendo con evidenza la sua condizione, ha però sempre dileguato il sospetto, giacchè chi fugge, e s'allontana non mostra intenzione ostile: e questo è bastante tra due bastimenti naviganti, che vadan per fatti loro, a potersi dir sicuro l'uno dell'altro. Inoltre è cosa visibile, che la paura ed il sospetto divien reciproco tra' due, anzi egli è maggiore in chi ha men forza; e dovendo costui dubbitare, che obbedendo alla chiamata vada da per se ciecamente ad incappar nelle mani d'un suo nemico, o d'un pirata, non può imputarsegli a delitto il non aver ubbidito, ed essersi messo in fuga(605).
      È perciò da riguardarli come ingiusta, e crudele la legge di taluni Editti de' Sovrani(606) di doversi dichiarar di buona preda senz'altro squittinio qualunque bastimento, ancorchè amico, se disubidisce alla chiamata, e resiste e combatte.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Editti Sovrani