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      Oltracchè ella è cosa sicura, che quel Principe, il quale dal principio della guerra non seppe determinarsi ad avervi parte, difficilmente vi si risolve di poi(641) quando le vicissitudini di essa o tolgono ai vincitori il bisogno d'invocar nuovi alleati, o tolgono ai soccombenti il modo di speranzargli d'alcun profitto.
      Finalmente sulle Sovranità piccole, e deboli, le quali sono sempre le più proclivi e disposte alla neutralità, come quelle, che ne ritrarrebbero maggiori benefizj se la guerra non le offendesse, la Ragion di Stato consiglia a non farsi scrupolo di condurre la guerra in modo, che quelle desolazioni, che tu puoi riparar dal tuo Stato rovesciandole sul paese del tuo vicino neutrale, tu lo abbia sempre a fare. Ed a giustificartene serve mirabilmente il famoso dritto di necessità, o quell'altro chiamato di sicurezza. Quindi se non ti riuscisse spinger tutta la furia della guerra sullo Stato dell'avversario, che è ottimo consiglio per debilitarlo di forze, riparerai almeno, ch'ella venga sul tuo trattenendola sullo Stato del neutrale.
      Nel qual consiglio si trovano i seguenti comodi, primo, che se quello Stato neutrale si devasta, e si dissecca di denaro, molto ne scolerà nel tuo: secondo, che s'egli si spopola d'abitatori, questi verranno a stabilirsi nel tuo dominio vedendovisi più tranquilli, e più sicuri: finalmente perchè tu puoi far uso delle fortezze, e delle città munite del neutrale, contro le quali si sfogherà il primo impeto degli assedj, e così salverai intatte, o riserberai agli estremi ricoveri le proprie.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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