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      Anzi ne acquisterai odio eterno ed implacabile ne' loro cuori verso di te; ricordandosi sempre e tramandando ai loro posteri la memoria d'essere stati speranzati, e poi traditi in certo modo da te, non essendone stati soccorsi con tanta forza, quanta ne attendevano. E' si conviene adunque subito, e con ogni maggiore sforzo dichiararsi per essi, e riconoscere il loro nuovo Sovrano; onde piglieranno animo, e crederanno finita e vinta la guerra vedendosi riguardati già come una indipendente Signoria. E veramente non pare esservi tempo ed opportunità migliore per muoversi a non far crescere un Principe tanto grande, che possa opprimer gli altri, quanto il coglierlo in quel momento, ch'ei si trova impedito, ed occupato in guerre intestine contro i ribelli suoi. Perlocchè in questo caso il partito della quiete si stima il peggiore(654): perchè chi credesse, che stando colle sue forze in ordine gli convenga prima di dichiararsi aspettar, che i due partiti combattendo si siano strutti, e debilitati per poi assaltare e rompere il vincitore seguirebbe una falsa opinione; essendo tanta la riputazione, che la vittoria si tira dietro, che di gran lunga avanza la perdita sofferta nella pugna(655): onde arrivando tardi a soccorrere il vinto, nè si acquisterà grazia presso di lui, nè si troverà molto indebolito il suo contrario.
      Ma si confondono in tutto le menti, ed i consigli de' Politici ove si tratti di deliberare se ad un Principe piccolo si convenga o nò la neutralità nelle guerre insorte tra due potenze maggiori sue confinanti; per modo, che taluno di essi prese il partito di dire, che in ciò valesse più la buona sorte, che la ragione(656). Talvolta si è consigliato a non rimaner neutrale parendo meglio correr la fortuna d'uno, che restar nel disprezzo de' due, e senza merito presso veruno, colla taccia dell'ignavia, e della irresolutezza rimaner preda del vincitore(657). Talvolta si è per contrario fatto valere d'esser grande imprudenza per un Principe piccolo il dichiararsi, come quello il quale senza acquistarne molta grazia presso il suo alleato disprezzatore de' di lui meschini aiuti, irrita ed eccita al maggior segno l'odio dell'avversario.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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