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      Quando si parlasse di quegli Stati, che non hanno voce deliberativa nell'Assemblea generale, o si suppone, che questi quantunque non abbiano avuta parte nella determinazion della guerra sian tenuti a concorrere in essa, ed in tal caso non saranno certamente Sovranità imperfette, ma semplici feudi, e i loro Signori saranno veri vassalli ligj astretti al servizio militare; o si suppone, che sian dispensati dall'obligo di entrar in guerra, ed in tal caso quantunque fossero Sovranità soggette a qualche rispettoso omaggio, o fisso tributo, o altro neo, che ne deturpasse la perfetta Sovranità, rispetto alla questione, che ora tratto sono da riguardarsi come perfette Sovranità, giacchè si suppone, che il dritto di determinarsi alla guerra, ed alla pace risieda intieramente nella libera volontà del loro Signore. Ecco perchè ho detto essere del tutto aliene dalla mia questione queste spezie di Sovranità.
      (97) Qualibet societas spectania est instar unius personæ Volf. Instit. Jur. nat. §. 850.
      (98) A torto si lagnerebbe un Principe d'aver a soffrire gl'incomodi, i dispendj, i danni d'una guerra da lui non voluta, ma dalla preponderanza de' voti contrarj risoluta. Secundum naturam est, ut quem sequuntur commoda, sequantur & incommoda. Se trae i benefizj, ed i vantaggi, che risultano dall'esser il suo Principato parte d'una Lega di Stati uniti, dee sentirne anche gl'incomodi, e perciò delle ostilità contro quel suo Principato usate non si potrebbe dolere.
      (99) Culpa caret qui scit, sed prohibere, non potest.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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