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      Questi suoi buoni autori sono un Euripide, un Tacito, un Tito Livio, un Lucano; eccellenti scrittori in vero, e classici nella purità delle loro lingue: ma furono perciò anche purissimi, ed eccellenti moralisti? Il Grozio mi fa sovvenire del famoso P. Jouvencì, il quale appassionatissimo per l'eleganza della latinità, obbligava i suoi studenti a confessarsi a lui in latino, e gli assolveva con più blandura da qualunque grave laidezza, quando gliela sapevano esprimere in frasi Plautine, o Catulliane.
      (420) Al lib. III. c. I. §. 5.
      (421) Giacchè il Grozio, il vecchio Coccejo, il Lampredi, e finalmente l'Ubner, il quale non citò mai verun passo d'autore nè antico, nè moderno, han rapportato questo luogo di Seneca, io non voglio meritarmi il rimprovero d'uom di cattivo gusto col tralasciarlo; ma io lo rapporterò solo per far vedere, ch'egli ha chè far colla quistione appunto quanto la luna co' granchi. Eccolo. Sed quamvis hoc ita sit, & ex eo tempore omnia mihi in illum Tyrannum sint libera, ex quo corrumpendo fas omne, ut nihil in eum nefas esset essecerit; illum mihi servandum modum credam, ut si beneficium illi meum neque vires majores daturum est in exitium comune, nec confirmaturum quas habet, id autem erit quod illi reddere sine pernicie publica possit, reddam. Servabo filium ejus infantem. Quid hoc beneficium obest cuiquam eorum quos crudelitas ejus lacerat? Pecuniam qua satellitem stipendio teneat non subministrabo. Si marmora & vestes desiderabit, nihil oberit cuiquam id quo luxuria ejus instruitur.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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