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      Solo è permesso provvedersi di piloti di costa esperti della navigazion d'alcuni luoghi di mare ignorati da' piloti d'altre nazioni. Nè valerebbe in contrario il dire di non essersi violata la neutralità qualora indifferentemente ciò si è concesso agli armatori d'ambedue i guerreggianti, essendo questo uno de' casi, ne' quali il dovere stà nell'imparziale rifiuto verso ambedue non nell'imparziale concessione [V. p. 9. pag. 150 e altrove.]
      (583) Anche ne' tempi remoti, quantunque con malcostrutte navi più a remi, che a vela si navigasse, non era difficile nella bella stagione fare lunghi viaggi senza prender porto. Oggi poi è cosa comunissima veder navi da Pietroburgo, da Stocolm, da Terra Nuova giunger a Livorno, a Malta, e fino a Costantinopoli senza aver toccata terra veruna, e non è raro, che si vada da Portsmouth a Madras, o alla China senza aver bisogno di entrar mai in verun porto.
      (584) Se taluno a prima vista non scorgesse la verità di ciò che quì dico, rifletta per poco doversi sempre contar per legno da guerra non solo quella nave armata, che può da sè combattere, ma qualunque altra conduca ad una flotta, o ad un esercito soldati, o attrezzi militari; servendo coteste provvisioni anche esse a dar forza maggiore ai combattenti, ed a fargli continuar la guerra.
      (585) È divenuto stabilimento generale de' Sovrani d'Europa fondato sopra una ben savia precauzione il non ammettere ne' proprj porti le intiere flotte d'altre Potenze. L'Abbate di Mablì nel suo Dritto Publico T. II. pag.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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