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      Veggiamo ora la nona. Ecco la corda, i sini e la parallasse, che è 15 m.p.: onde l'autor calcola, la lontananza della stella dalla superficie della Terra esser manco di un quarantasettesimo di semidiametro. Ma questo è con error del calcolo; imperocché la vien veramente, come noi vedremo qui adesso, piú di un quinto: ecco che vengono circa 90/436 che son piú di un quinto.
     
      BD corda 232 39046
      BDC sino 39046 232
      ___________BCD sino 436 78092
      117138
      78092
      ___________
      436 , 90 , 58672
     
      Quello che soggiugne poi l'autore in emenda delle osservazioni, cioè che non basta ritirar la differenza della parallasse né a un sol minuto, né anco all'ottava parte di 1 m.p., è vero. Ma io dico che né meno la decima parte di 1 m.p. ridurrà l'altezza della stella a 32 semidiametri: imperocché il sino della decima parte di 1 m.p., cioè di 6 secondi, è 3, per il quale se nella nostra regola noi divideremo 90, o vogliam dire se noi divideremo per 300000, 9058672, ne verrà 30 58672/100000, cioè poco piú di 30 semidiametri e mezo.
      La decima dà l'altezza della stella un quinto di semidiametro, con quest'angolo, sini e parallasse, che è gr. 4.30 m.p.: la quale veggo che ridotta da gr. 4.30 m.p. a 2 m.p., ad ogni modo non promuove la stella sino a 29 semidiametri.
     
      BD corda 1746 1746
      BDC sino 92050 92050
      __________BCD 4.30 m.p. sino 7846 87300
      3492
      15714
      ________________
      27
      58 , 1607 , 19300
      441
      4
     
     
      L'undecima rende la stella all'autore remota circa 13 semidiametri, con la parallasse di 55 m.p.: veggiamo, riducendola a 20 m.p., dove innalzerà la stella.


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Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano
di Galileo Galilei
Einaudi Torino
1970 pagine 608

   





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