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      Adunque il dire "Il cielo è inalterabile, perchè nella Luna o in altro corpo celeste non si veggono le alterazioni che si scorgono in Terra" non ha forza di concluder cosa alcuna.
     
      SAGR. Ed a me resta non so che altro scrupolo in questo primo argomento del Sig. Simplicio, il quale desidero che mi sia levato. Però io gli domando se la Terra avanti l'innondazione mediterranea era generabile e corruttibile, o pur cominciò allora ad esser tale.
     
      SIMP. Era senza dubbio generabile e corruttibile ancora avanti; ma quella fu una mutazione tanto vasta, che anche nella Luna si sarebbe potuta osservare
     
      SAGR. Oh se la Terra fu, pure avanti tale alluvione, generabile e corruttibile, perchè non può esser tale la Luna parimente senza una simile mutazione? perchè è necessario nella Luna quello che non importava nulla nella Terra?
     
      SALV. Argutissima instanza. Ma io vo dubitando che il Sig. Simplicio alteri un poco l'intelligenza de i testi d'Aristotile e de gli altri Peripatetici, li quali dicano di tenere il cielo inalterabile, perchè in esso non si è veduto generare nè corromper mai alcuna stella, che forse è del cielo parte minore che una città della Terra, e pur innumerabili di queste si son destrutte in modo che nè anco i vestigii ci son rimasti.
     
      SAGR. Io certo stimava altramente, e credeva che il Sig. Simplicio dissimulasse questa esposizione di testo per non gravare il Maestro ed i suoi condiscepoli di una nota assai più deforme dell'altra. E qual vanità è il dire: "La parte celeste è inalterabile, perchè in essa non si generano e corrompono stelle"? ci è forse alcuno che abbia veduto corrompersi un globo terrestre e rigenerarsene un altro? e non è egli ricevuto da tutti i filosofi, che pochissime stelle sieno in cielo minori della Terra, ma bene assaissime molto e molto maggiori?


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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