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      Declamazione di Simplicio.
      SALV. Eh non tema gią il Sig. Simplicio di simil cadute: io con sua assai minore spesa torrei ad assicurarlo del danno. Non ci č pericolo che una moltitudine sģ grande di filosofi accorti e sagaci si lasci sopraffare da uno o dua, che faccino un poco di strepito; anzi non pure col voltargli contro le punte delle lor penne, ma col solo silenzio, gli metteranno in disprezzo e derisione appresso l'universale. Vanissimo č il pensiero di chi credesse introdur nuova filosofia col reprovar questo o quello autore: bisogna prima imparare a rifar i cervelli degli uomini, e rendergli atti a distinguere il vero dal falso, cosa che solo Dio la puņ fare. Ma d'un ragionamento in un altro dove siamo noi trascorsi? io non saprei ritornare in su la traccia, senza la scorta della vostra memoria.
     
     
      Filosofia peripatetica inalterabile.
      SIMP. Me ne ricordo io benissimo. Eramo intorno alle risposte dell'Antiticone all'obbiezioni contro all'immutabilitą del cielo, tra le quali voi inseriste questa delle macchie solari, non toccata da lui; e credo che voi voleste considerar la sua risposta all'instanza delle stelle nuove.
     
      SALV. Or mi sovviene il restante; e seguitando la materia, parmi che nella risposta dell'Antiticone sieno alcune cose degne di riprensione. E prima, se le due stelle nuove, le quali e' non puņ far di manco di non por nelle parti altissime del cielo, e che furono di lunga durata e finalmente svanirono, non gli danno fastidio nel mantener l'inalterabilitą del cielo, per non esser loro parti certe di quello nč mutazioni fatte nelle stelle antiche, a che proposito mettersi con tanta ansietą ed affanno contro le comete, per bandirle in ogni maniera dalle regioni celesti? non bastav'egli il poter dir di loro quel medesimo che delle stelle nuove? cioč che per non esser parti certe del cielo nč mutazioni fatte in alcuna delle sue stelle, nessun progiudizio portano nč al cielo nč alla dottrina d'Aristotile?


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestą il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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