Pagina (145/1069)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      SALV. E questa incorruttibilità da che la cavate voi?
     
      SIMP. Dal mancar di contrari immediatamente, e mediatamente dal moto semplice circolare.
     
      SALV. Talchè, per quanto io raccolgo dal vostro discorso, nel costituir l'essenza de i corpi celesti incorruttibile, inalterabile etc., non v'entra, come causa o requisito necessario, la rotondità; che quando questa cagionasse l'inalterabilità, noi potremo ad arbitrio nostro far incorruttibile il legno, la cera, ed altre materie elementari, col ridurle in figura sferica.
     
     
     
      La figura non è causa dell'incorruttibilità, ma di più lunga durazione.
      SIMP. E non è egli manifesto che una palla di legno meglio e più lungo tempo si conserverà che una guglia o altra forma angolare, fatta di altrettanto del medesimo legno?
     
      SALV. Cotesto è verissimo, ma non però di corruttibile diverrà ella incorruttibile; anzi resterà pur corruttibile, ma ben di più lunga durata. Però è da notarsi che il corruttibile è capace di più e di meno tale, potendo noi dire: "Questo è men corruttibile di quello", come, per esempio, il diaspro è men corruttibile della pietra serena; ma l'incorruttibile non riceve il più e 'l meno, sì che si possa dire: "Questo è più incorruttibile di quell'altro", se amendue sono incorruttibili ed eterni. La diversità dunque di figura non può operare se non nelle materie che son capaci del più o del meno durare; ma nelle eterne, che non posson essere se non egualmente eterne, cessa l'operazione della figura. E per tanto, già che la materia celeste non per la figura è incorruttibile, ma per altro, non occorre esser così ansioso di questa perfetta sfericità, perchè, quando la materia sarà incorruttibile, abbia pur che figura si voglia, ella sarà sempre tale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069