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      Ma s'egli intese nell'altro, cioè che le parti, a imitazion del tutto, si moverebbero naturalmente intorno al centro di tutto il globo in ventiquattr'ore, io dico che lo fanno; ed a voi, in vece d'Aristotile, toccherà a provar che no.
     
     
     
     
     
     
      Risposta al primo argomento d'Aristotele.
      SIMP. Questo è provato da Aristotile nel medesimo luogo, mentre dice che naturale delle parti è il moto retto al centro dell'universo, onde il circolare non gli può naturalmente competere.
     
      SALV. Ma non vedete voi che nelle medesime parole vi è anco la confutazione di questa risposta?
     
      SIMP. In che modo? e dove?
     
      SALV. Non dic'egli che 'l moto circolare alla Terra sarebbe violento? e però non eterno? e che questo è assurdo, perchè l'ordine del mondo è eterno?
     
      SIMP. Dicelo.
     
      SALV. Ma se quello che è violento non può esser eterno, pel converso quello che non può esser eterno non potrà esser naturale: ma il moto della Terra all'ingiù non può essere altramente eterno: adunque meno può esser naturale, nè gli potrà esser naturale moto alcuno che non gli sia anco eterno. Ma se noi faremo la Terra mobile di moto circolare, questo potrà esser eterno ad essa ed alle parti, e però naturale.
      Quello che è violento non può essere eterno, e quello che non può essere eterno non potrà esser naturale.
      SIMP. Il moto retto è naturalissimo delle parti della Terra e gli è eterno, nè mai accaderà che di moto retto non si muovano, intendendo però sempre, rimossi gli impedimenti.
     
      SALV. Voi equivocate, Sig. Simplicio, ed io voglio pur vedere di liberarvi dall'equivoco.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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