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      La propensione de i corpi elementari in seguir la Terra ha una limitata sfera.
     
      SIMP. Come dunque ciò non sia, bisognerà dire che tali effetti dependano da principio interno; contro alla qual posizione oboriuntur dificillimae, immo inextricabiles, quaestiones secundae, che sono le seguenti: Principium illud internum vel est accidens, vel substantia: si primum, quale nam illud? nam qualitas loco motiva circum hactenus nulla videtur esse agnita.
     
      SALV. Come non si ha notizia di alcuna? non ci sono queste, che muovon intorno tutte queste elementari materie, insieme con la Terra? Vedete come quest'autore suppon per vero quello ch'è in quistione.
     
      SIMP. Ei dice che ciò non si vede, e parmi che abbia ragione in questo.
     
      SALV. Non si vede da noi, perchè andiamo in volta insieme con loro.
     
      SIMP. Sentite l'altra instanza: Quae etiam si esset, quomodo tamen inveniretur in rebus tam contrariis? in igne ut in aqua? in aëre ut in terra? in viventibus ut in anima carentibus?
     
      SALV. Posto per ora che l'acqua e il fuoco sien contrarii, come anche l'aria e la terra (che pur ci sarebbe da dire assai), il più che da questo ne possa seguire, sarà che ad essi non possono esser comuni i moti che tra loro sien contrarii; sì che, v. g., il moto in su, che naturalmente compete al fuoco, non possa competere all'acqua, ma che, sì come essa è per natura contraria al fuoco, così a lei convenga quel moto che è contrario al moto del fuoco, che sarà il moto deorsum: ma il moto circolare, che non è contrario nè al sursum nè al deorsum, anzi che si può mescolare con amendue, come il medesimo Aristotile afferma, perchè non potrà egualmente competere a i gravi ed a i leggieri?


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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