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      Ma quando l'angolo sia di notabil quantità, convien necessariamente la stella nuova esser più bassa delle fisse, ed anco della Luna, quando però l'angolo ABE fusse maggiore di quello che si costituirebbe nel centro de la Luna(198).
     
      SIMP. Adunque la lontananza della Luna non è tanto grande che un simil angolo in lei resti insensibile?
     
      SALV. Signor no; anzi è egli sensibile non solo nella Luna, ma nel Sole ancora.
     
      SIMP. Ma se questo è, potrà anco essere che tale angolo sia osservabile nella stella nuova senza che ella sia inferiore al Sole, non che alla Luna.
     
      SALV. Cotesto può essere, ed è anco ne i presenti casi, come vedrete a suo luogo, cioè quando averò spianata la strada in maniera, che voi ancora, benchè non intelligente di calcoli astronomici, possiate restar capace e toccar con mano quanto quest'autore ha avuto(199) più la mira di scrivere a compiacenza de i Peripatetici, co 'l palliare e dissimular varie cose, che a stabilimento del vero, co 'l portarle con nuda sincerità. Però seguiamo oltre. Dalle cose dichiarate sin qui credo che voi restiate capacissimo come la lontananza della stella nuova non si può mai far tanto immensa, che 'l più volte nominato angolo interamente svanisca e che li due raggi de gli osservatori da i luoghi A, E divengano(200) linee parallele; e venite in conseguenza a comprender perfettamente, che quando il calcolo ritraesse dalle osservazioni, tal angolo esser totalmente nullo o le linee esser veramente parallele, saremmo sicuri l'osservazioni esser, almeno in qualche minimo che, errate; ma quando il calcolo ci desse, le medesime linee essersi disseparate(201) non solamente sino all'equidistanza, cioè sino all'esser parallele, ma aver trapassato oltre al termine, ed essersi allargate più ad alto che a basso, allora bisogna risolutamente(202) concludere, le osservazioni essere state fatte con meno accuratezza, ed in somma essere errate, come quelle che ci conducono ad un manifesto impossibile.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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