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      55.58 m.p.; e l'altezza polare del Landgravio fu 51.18 m.p.: l'altezza della stella nel meridiano, presa da Ticone, fu gr. 27.45 m.p.; il Landgravio la trovò alta gr. 23. 3 m.p.: le quali altezze son queste notate qui appresso, come vedete:
     
     
     
      TiconePolo
      55.58 m.p.
      * 27.45 m p.
     
     
      LandgravioPolo
      51.18 m.p.
      * 23.03 m.p.
     
      Fatto questo, sottraggo le minori dalle maggiori, e restano queste differenze qui sotto:
     
     
     
     
     
     
     
     
      4.40 m.p.
      4.42 m.p.
     
     
      Parallasse
     
      2 m.p.
     
     
      dove la differenza dell'altezze polari, 4.40 m.p., è minore della differenza dell'altezze della *, 4.42 m.p., e però c'è differenza di parallasse gr. 0. 2 m.p.
     
      [vedi figura 19.gif]Trovate queste cose, piglio l'istessa figura dell'autore, cioè questa(234), nella quale il punto B è il luogo del Landgravio, D il luogo di Ticone, C luogo della *, A centro della Terra, ABE linea verticale del Landgravio, ADF di Ticone, e l'angolo BCD differenza di parallasse. E perchè l'angolo BAD, compreso tra le verticali, è eguale alla differenza dell'altezze polari, sarà gr. 4.40 m.p., e lo noto qui da parte; e di esso trovo la corda, dalla tavola de gli archi e corde, e la noto appresso, che è 8142 parti di quali il semidiametro AB è 100000. Trovo poi
     
      l'angolo BDC facilmente: imperocchè la metà dell'angolo BAD, che è 2.20 m.p., giunta a un retto dà l'angolo BDF 92.20 m.p., al quale giugnendo l'angolo CDF, che è la distanza dal vertice della maggiore altezza della stella, che qui è 62.15 m.p., ci dà la quantità dell'angolo BDC 154.45 m.p. (235); il quale noto insieme co 'l suo sino, preso dalla tavola, il quale è 42657, e sotto questo noto l'angolo della parallasse BCD 0.2 m.p., co 'l suo sino 58. E perchè nel triangolo BCD il lato DB al lato BC è come il sino dell'angolo opposto BCD al sino dell'angolo opposto BDC, adunque quando la linea BD fusse 58, BC sarebbe 42657; e perchè la corda DB è 8142 di quali(236) il semidiametro BA è 100000, e noi cerchiamo di sapere quante delle medesime parti sia BC, però diremo, per la regola aurea: Se quando BD è 58, BC è 42657, quando la medesima DB fusse 8142, quanto sarebbe la BC? Però multiplico il secondo termine per il terzo; mi viene 347313294(237), il quale si deve dividere per il primo, cioè per 58, ed il quoziente sarebbe il numero delle parti della linea BC di quali il semidiametro AB è 100000: e per sapere quanti semidiametri BA contenesse la medesima linea BC, bisognerebbe di nuovo dividere il medesimo quoziente trovato per 100000, ed aremmo il numero de' semidiametri compresi in BC. Ora, il numero 347313294 diviso per 58 dà 5988160 1/4, come si vede qui:


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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