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      E per dar tutti i vantaggi all'autore, voglio che supponghiamo, la parallasse della stella in F esser tutto l'eccesso dell'arco CP (cioè della distanza inferiore dal polo) sopra l'arco PD (distanza superiore). Vengo adesso ad esaminare quel che ci danno le osservazioni di tutti gli astronomi prodotti dall'autore: tra le quali non ce n'è pur una che non gli sia in disfavore e contraria al suo intento. E facciamo principio da queste del Buschio, il quale trovò la distanza della stella dal polo, quando gli era superiore, esser gr. 28.10 m.p., e la inferiore esser gr. 28.30 m.p., sì che l'eccesso è gr. 0.20 m.p., il quale voglio che prendiamo (a favor dell'autore) come se tutto fusse parallasse della stella in F, cioè l'angolo TFO; la distanza poi dal vertice, cioè l'arco CV, è gr. 67.20 m.p. Trovate queste due cose, prolunghisi la linea CO, e sopra essa caschi la perpendicolare TI, e consideriamo il triangolo TOI, del quale l'angolo I è retto, e l'IOT noto, per esser alla cima dell'angolo VOC, distanza della stella dal vertice; inoltre nel triangolo TIF, pur rettangolo, è noto l'angolo F, preso per la parallasse: notinsi dunque da parte li due angoli IOT, IFT, e di essi si prendano i sini, che sono come si vede notato. E perchè nel triangolo IOT di quali parti il sino tutto TO è 100000, di tali il sino TI è 92276(295), e di più nel triangolo IFT di quali il sino tutto TF è 100000, di tali il sino TI è 582, per ritrovar quante parti sia TF di quelle che TO è 100000, diremo, per la regola aurea: Quando TI è 582, TF è 100000; ma quando TI fusse 92276, quanto sarebbe TF? Multiplichiamo 92276 per 100000; ne viene 9227600000: e questo si deve partire per 582; ne viene, come si vede, 15854982: e tante parti saranno in TF di quelle che in TO sono 100000. Onde per voler sapere quante linee TO sono in TF, divideremo 15854982 per 100000; ne verrà 158 e mezo prossimamente: e tanti semidiametri sarà la distanza della stella F dal centro T. E per abbreviar l'operazione, vedendo noi come il prodotto del multiplicato di 92276 per 100000 si deve divider prima per 582 e poi il quoziente per 100000, potremo, senza la multiplicazione di 92276 per 100000 e con una sola divisione del sino 92276 per il sino 582, conseguir subito l'istesso, come si vede lì sotto; dove 92276 diviso per 582 ci dà l'istesso 158 e mezo in circa.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Buschio Quando TI