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      Dico per tanto, cosa vera, naturale, anzi necessaria, essere che un medesimo mobile, fatto muovere in giro dalla medesima virtù movente, in più lungo tempo faccia suo corso per un cerchio maggiore che per un minore; e questa è verità ricevuta da tutti, e confermata da tutte l'esperienze, delle quali ne produrremo alcuna. Ne gli oriuoli da ruote, ed in particolare ne i grandi, per temperare il tempo accomodano i loro artefici certa asta volubile orizontalmente, e nelle sue estremità attaccano due pesi di piombo; e quando il tempo andasse troppo tardo, co 'l solo avvicinare alquanto i detti piombi al centro dell'asta, rendono le sue vibrazioni più frequenti; ed all'incontro, per ritardarlo, basta ritirare i medesimi pesi più verso l'estremità, perchè così le vibrazioni si fanno più rade, ed in conseguenza gl'intervalli dell'ore si allungano. Qui la virtù movente è la medesima, cioè il contrappeso, i mobili sono i medesimi
     
     
     
     
     
      Ipotesi verissima, in più breve tempo spedirsi le revoluzioni ne i cerchi minori che ne i maggiori: il che si dichiara con dua esempi.
     
      Primo esempio.
     
     
     
     
     
     
     
     
     
      Esempio secondo.
     
     
     
     
     
     
     
     
      Due particolari accidenti, notabili ne i pendoli e loro vibrazioni.
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
      Problemi maravigliosi, di mobili descendenti per una quarta di cerchio, e de i descendenti per tutte le corde di tutto il cerchio.
     
      piombi e le vibrazioni loro son più frequenti quando sono più vicini al centro, cioè quando si muovono per minori cerchi. Sospendansi pesi equali da corde diseguali, e rimossi dal perpendicolo lascinsi in libertà; vedremo gli appesi a corde più brevi fare lor vibrazioni sotto più brevi tempi, come quelli che si muovono per cerchi minori.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069