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      Č ben vero che ne gli animali si trova anco il moto corporeo puro, che divien dalla gravitą; e questo č semplice, dall'elemento predominante, come quel delle cose miste inanimate. Ecco dunque i moti misti di mistura matematica e di naturale; voglio dir, e per ragion del spazio sopra di cui si fanno, che č tortuoso, e perchč in simili moti vi č la naturalezza dell'anima, prima natura in quelli, e la ripugnanza del corpo grave, che da sč stesso tenderebbe direttamente all'ingił; ed eccovi manifestissima l'una e l'altra mistura, la quale nella dissoluzione del misto animale si dissolve anch'ella, e nel cadavero resta il semplice moto, come nelle cose inanimate, dall'elemento predominante. Che dite, Sig. Galileo? vi par che questi siano moti impossibili?[1] vi par di aver parlato consideratamente mentre per conclusione dite, a car. 10, che Aristotile "non vi trovņ corpo alcuno che fusse naturalmente mobile di questo moto"? Mi direte che colą Aristotile non parla eccetto che de' moti puri naturali, non stendendosi a gli animali. Io vi dico che divide il moto locale in commune, da applicarsi come ho detto. Forse aggiungerete che dovea esso dichiararsi. Rispondo che da gli universali posti č facile venir da sč stessi a i particolari. E se nel libro De animalium motu (che č luogo appropriato a queste dottrine) l'ha detto espressa e diffusamente, che direte? avrą egli parlato a caso? con posizioni ripugnanti? Ecco dunque l'adeguata soluzione del vostro nodo gordiano, non gią quella che fate apportar al vostro Simplicio, cioč che si dica moto misto naturale per la diversa velocitą del mobile etc.: e per dirvela confidentemente, mi par che vi dilettate di indur a maraviglia coll'apparenze, nel modo che fanno quei che professano far straveder con artificii, che in effetto non hanno sussistenza soda, ma superficiale, ordinata al passatempo, non all'esattezza del vero.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestą il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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