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      E questa accelerazion si fa dalla natura per acquistar il luogo naturale; e perciò si può dire che la natura, per dar ad un mobile un grado di velocità determinata, lo faccia mover per alcun tempo di moto retto. Così concludete che i cieli e gli elementi prima per moto retto siano venuti al suo luogo, e poi si movano in giro; anzi, secondo la lontananza onde si son partiti, abbiano acquistata maggior velocità, e perciò l'uno più velocemente dell'altro si mova, e rispondano al calcolo di questa mozione.
      6. Apportate, per provare (nella sesta parte) che si acquisti sempre velocità maggiore nel moto retto naturale, alcune dimostrazioni matematiche: la somma delle quali la toccate voi stesso nella predetta ragione, con dire che dal rimoversi il mobile dalla tardità infinita, cioè dalla quiete, deve passar per gradi minori e minori, il che disegnate con linee e caratteri facili da intendersi[2]. Ponete parimente diverse velocità secondo la diversità di piani più o meno inclinati, pervenendo a questo, che nel piano orizontale è impossibile farsi moto, già che ci è arrivato all'estinzione dell'inclinazione. Ed essendo il moto circolare per linea orizontale (cioè nè declive nè elevata), ma intorno al centro, non potrà acquistarsi mai questo moto naturalmente, senza il moto precedente retto. Così Giove è più veloce di Saturno, perchè è sceso più che Saturno, etc.
      7. Soggiungete (nella settima) che con questo moto non si disordina il mondo, si servano ne i medesimi luoghi i corpi naturali, senza impedir altri.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Apportate Giove Saturno Saturno Soggiungete