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      E chi impedirebbe che una macina, intagliata da ogni verso, in un monte, senza esser stata mai mossa da quel luogo, potesse rotarsi? e pur non avrebbe avuto giamai alcun moto retto.
      Ma veniamo al particolare di corpi dell'universo, cioè de gli elementi e del cielo, e con un filosofar pratticabile, apunto come se vedessimo fabricar e disponer questi corpi ne' proprii luoghi (già che così dite doversi fare, e bene), e cominciamo dalla Terra, ponendo che ella fusse fuora del suo luogo, insieme con Platone e con voi. Vi domando: quando venne ove ora si trova, qual piano inclinato trovò ella, per cui si fusse potuta movere insino alla linea orizontale? di grazia fingetelo, se sapete. E questo piano era matematico o naturale? Il matematico è solo per astrazzion di mente, già che non dassi quantità realmente separata dalla sostanza, conforme all'opinione e verità di ogni professione: se era naturale, dunque avanti il fondamento del mondo vi era altro fondamento, e di quello si possono addurre l'istesse difficultà. Già parlamo del primo primo; che se non volete metter la Terra (che io la pongo per essempio), ponete qual di corpi a voi più piace; e ditemi in cortesia sinceramente (cerco la verità per desio di sapere, non per arroganza di contradirvi): sopra quali piani si fondavano i cieli? quali erano queste machine immense, e rette ed inclinate e curve, che gli sostentavano? certo erano, o doveano esser, maggiori o più salde di essi cieli, ed ecco avemo il mondo prima che fusse il mondo.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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