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      Dunque, se ben quel tal corpo si fusse prima mosso di moto retto per venir al suo luogo, non gli poteva quello servir per il circolare, perchè bisognava disfarlo per metterlo intorno all'altro, e nel disfarsi il mobile non resta nè meno il suo moto; talchè se ben si moverà di circolare, non avrà però questo per dipendenza dal retto precedente annullato. Che vi pare? Non vedete che nel far il mondo di novo, ne supponete un altro ripieno di botteghe, di machine,
      di confusioni e di disordine? cose che non hanno punto di verisimile. Non è più convenevole accommodar il nostro intelletto alle cose intelligibili, che stirachiar quelle (anzi stracciarle), per puro capriccio o per vana aura di gloria, alle nostre fantasie? Non è egli più ragionevole il dire, che essendo l'istesso Iddio che fu ab eterno, sia anco l'istessa natura che fu? e che ella altro non sia che instromento dell'istesso Dio, immutabile dalla Sua immutabilità, ordinato dalla Sua sapienza? e forse Iddio e la natura differiscono solo di nome, con accidental diversità negli effetti? cioè, che dicendo Iddio, s'intenda quella entità suprema, prima, independente, unica in sè stessa, infinita, ottima, felicissima, e natura sia egli medesimo, con gli stromenti delle cagioni seconde che a Suo voler impiega? E se ciò è vero, perchè conseguentemente non diciamo, che come ab eterno operò la natura, così operi anco a i tempi nostri? e come a i tempi nostri così facesse ab eterno? E se noi vediamo che il luogo naturale a ciascun corpo è quello ove esso nasce, si conserva, vi torna, e con violenza ne sta lontano, perchè nell'istesso modo non discorriamo degli elementi e del cielo? dico, che siano naturalmente prodotti ne i luoghi ove sono, e quivi quei che sono atti al moto circolare, circolarmente si movano, e gli altri o stian quieti, o in altra maniera, come più pertiene alla stabilità ordinata dell'edificio ed alla sua perfezzione.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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