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      Che la matematica sola abbia le vere dimostrazioni, e non la logica, voi lo potete dire, ma gli effetti ci insegnano il contrario, conciossia che, se bene mentre i matematici persistono nelle loro misure e proporzioni (come fa Euclide) non errano, ma mostrano quasi a dito, nel voler però applicar ad altre speculazioni non mancano di errori notabili.
      10. Veniamo all'ultima parte, all'altra inculcazion di petizion di principio. Mentre dite che in qual si voglia punto dentro la circonferenza del mondo il fuoco si moverebbe, non solo dal centro, dunque non è di là il moto suo etc., vi rispondo che posto in qual si voglia luogo, per linea retta anderà verso la circonferenza, non lateralmente, se non per violenza; ed in questo modo quella linea dalla parte inferiore a perpendicolo risguarderà il centro, e parimente mille e mille, le quali tutte terminerebbono ad un punto, chi le conducesse naturalmente; e così come da esso centro s'intenderebbono partire nel salire, così a quello avvicinarsi nel discendere. Che il Sole sia nel mezo del mondo, aspetterò che al suo luogo lo dimostriate.
     
     
      S'investiga la diversità de' cieli da gli elementi.
     
      ESERCITAZIONE TERZA.
     
      Intende Aristotile dimostrare la diversità de' corpi celesti da gli elementari, il che fa egli ora per mezo della diversità de' moti, già che questi sono effetti della natura; onde essendo diversi, insinuano parimente diversità di corpi mobili o naturali, etc. Contra la qual dottrina argomentate voi, Sig. Galileo; le cui obiezzioni, che sono molte e circa varii punti, è bene dividerle, per l'ordine e per chiarezza, in molte parti.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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