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      4. Quarto, i corpi gravi, buttati all'insù, cascano a perpendicolo sopra la superficie della Terra; il che non potrebbe essere se la Terra si movesse, conciosia che ella col suo moto velocissimo trapasserebbe, e così il cadente peso anderebbe a cascar lontano da chi lo buttò, e non a perpendicolo.
      5. In oltre, il risponder tutte l'apparenze, che si veggono ne i movimenti delle stelle, alla posizione di essa Terra nel centro, è argomento che ella nel centro dell'universo sia, ed immobile ancora.
      6. Sesto, mentre un grave casca dalla cima di una torre, viene per linea retta a perpendicolo alla superficie della Terra; dunque essa Terra sta immobile: perchè quando ella avesse la conversion diurna, quella torre venendo portata dalla vertigine della Terra, nel tempo che il sasso consuma nel suo cadere, scorrerebbe molte centinaia di braccia verso oriente; e per tanto spazio dovrebbe il sasso percuotere in Terra lontano dalla radice della torre.
      7. Si conferma con un sasso lasciato cadere dalla cima dell'albero di una nave la quale cammini, che anderà a cader tanto lontano dall'albero, per quanto avrà scorso la nave; e se ella stia ferma, cascherà il detto sasso giustamente alla radice dell'albero.
      8. "Fortificasi tal argomento con l'esperienza di un proietto tirato in alto per grandissima distanza, qual sarebbe una palla cacciata da una artiglieria drizzata a perpendicolo sopra l'orizonte, la quale nella salita e nel ritorno consuma tanto tempo, che nel nostro paralello l'artiglieria e noi insieme saremmo per molte miglia portati dalla Terra verso levante, talchè la palla, cadendo, non potrebbe mai tornare appresso al pezzo, ma tanto lontana verso occidente quanto la Terra fosse scorsa avanti.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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