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      E non solo i tiri per le linee meridiane, ma nè anco i fatti verso oriente o verso occidente riuscirebber giusti, ma gli orientali riuscirebbero alti, e gli occidentali bassi, tutta volta che si tirasse di punto in bianco; perchè sendo il viaggio della palla in ambedue i tiri fatto per la tangente, cioè per una linea paralella all'orizonte, ed essendo che al moto diurno, quando sia della Terra, l'orizonte si va sempre abbassando verso levante ed alzandosi da ponente (che però ci appariscono le stelle orientali alzarsi, e l'occidentali abbassarsi), adunque il bersaglio orientale si anderebbe abbassando sotto il tiro, onde il tiro riuscirebbe alto, e l'alzamento del bersaglio occidentale renderebbe basso il tiro verso occidente. Talchè mai non si potrebbe verso niuna parte tirar giusto: e perchè l'esperienza è in contrario, è forza dire che la Terra sta immobile."
      10. Di più, le nuvole e gli ucelli non essendo aderenti alla Terra, non si moveriano al moto di essa, se ella si movesse; e per conseguente, non potendo seguir col suo moto o col suo volo la velocità della Terra, parrebbe a noi che tutti velocissimamente si movessero verso occidente: "e se noi, portati dalla Terra, passiamo il nostro paralello in vinti quattr'ore, che pur è almeno sedici mila miglia, come potranno gli ucelli tener dietro ad un tanto corso? dove, all'incontro, senza veruna sensibil differenza gli vediamo volar tanto verso levante quanto verso occidente e verso qual si voglia parte".
      11. "Oltre a ciò, se mentre corriamo a cavallo sentiamo assai gagliardamente ferirci il volto dall'aria, qual vento dovressimo perpetuamente sentire noi dall'oriente, portati con sì rapido corso incontro all'aria? pur nulla di tale effetto si sente.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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