Pagina (886/1069)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'impugnazione dell'altra posizione l'aspetterò nel luogo ove la promettete: fra tanto però non posso passar con silenzio un punto logicale. Dite che l'argomento d'Aristotile quanto alla forma è concludente, ma pecca in materia, cioè che, conceduto che la Terra si mova, e di due lazioni etc., non segue di necessità etc.: chiamate materia sillogistica la consequenza; forma, le premesse: or chi ha udito mai che le premesse siano forma o pertinenti alla forma del sillogismo, e la conseguenza materia o alla materia spettante?
      3. Al terzo argomento dite di aver risposto: però si veda quel che avete detto voi ed io; e si vedrà se avete risposto in effetto, o no. Veniamo per tanto al quarto.
      4. Era dunque il quarto fondato nella caduta di cosa grave a perpendicolo sopra la Terra, già che torna nell'istesso punto, il che non potrebbe essere se la Terra si movesse, etc. Prima dite che si potrebbe negare che tali gravi cadenti descendano a perpendicolo, e che la sperienza istessa del senso, che ciò conosce, sarebbe fallace. Poichè, posto che la Terra si movesse e portasse seco una torre, dalla sommità della quale fusse lasciato cader per dritto, strisciando il muro di essa torre, un sasso sino a Terra, avrebbe all'ora quel sasso cadente due moti, l'uno di cadere all'ingiù, l'altro di rader e misurar giustamente la torre, o pur sarebbe un misto di retto e laterale, con l'uno de' quali misura la torre e con l'altro la segue. Se questo è così, dunque dal solamente veder la pietra cadente rader la torre, noi non potemo sicuramente affermare che ella descriva una linea retta e perpendicolare; sì che Aristotile, volendo con questa ragione della caduta a perpendicolo provare che la Terra stia ferma, fa un paralogismo, poichè suppone per noto(361) quel che deve dimostrare, cioè che il sasso cadente caschi a perpendicolo per una sola linea retta, della qual caduta non possiamo noi aver notizia che sia retta e perpendicolare, se prima non ci è noto che la Terra stia ferma: e così suppone quel che deve provare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Aristotile Terra Terra Terra Terra Terra Aristotile Terra Terra