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      Al che io rispondo che queste conseguenze non sono di alcuna necessaria illazione. E chi direbbe mai giudiziosamente: "La tal cosa si è da noi novamente vista, dunque si è novamente generata? si è tolta di vista, dunque si è corrotta?" è forse indistintamente l'istesso il comparire col generarsi, il disparire col dissolversi? mancano forse i modi di occultarsi senza disfacimento, e di scuoprirsi a noi senza novella nascita? Non date voi queste medesime apparizioni e nascondimenti alle stelle Medicee, senza che si generino e si corrompano, ma solamente col volgersi nell'epiciclo intorno a Giove, e col restare ora luminose dal Sole, ora dalla assenza di esso tenebrose ed invisibili?(363) E per qual cagione non ci potremo imaginare altri epicicli nella sfera stellata, che con moto proprio e più tardo, in anni o secoli, raggirino le stelle che già comparvero, e poi le ascondino, e che per la tardità del moto poco ne resti osservato e conservato nelle memorie de gli uomini?[54] Qual diversità di cagioni concede a vostro arbitrio le nasconderole alle stelle che voi volete, e l'altre più grandi e più belle, posto nel più conspicuo cielo di tutti, non siano degne di giuochi sì dilettevoli, ma comparse appena una volta, quasi esuli con pena capitale avendo rotti i confini, ne siano perciò dannate a morte? Direte forse che il moto delle stelle Medicee, per esser celere e di tempo solamente di ore, non può ammettere queste repentine generazioni di corpi così vasti e nel medesimo sito. Non sapete, (ripiglio io) che il più ed il meno non variano, in quanto tali, la natura de' loro soggetti, e singolarmente mentre questo più e questo meno concernano solo la durazione? non è forse così fiore un fiore che duri solamente per un giorno, come sarà un altro della medesima specie, che duri per diece e per cento?


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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