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      Il resto che aggiungete, che il punto non può conferire l'esser circolare, e però(733) la sfera sarebbe indivisibile, non quanta, non sfera, non sferica, veramente son con voi; anzi tengo che nè il punto nè altra cosa del mondo faccia che la sfera sia sfera e sferica, e più(734) tengo per cosa certa che nè meno sia potente(735) a fare, per l'opposito, che la sfera non sia sfera nè sferica. Dottrina bella e sicura: ma sappia il Sig. Rocco che i matematici, quando vogliono costituire una sfera, non ricorrono agl'indivisibili, ma vanno al torniaio, se la vogliono di legno, al fonditore, se la vogliono di metallo. Dove poi, seguendo, mettete(736) in dubbio, anzi pur dannate, la demostrazione mia, e che, per evitar quelli evidentissimi assurdi, dite che minore inconveniente sarebbe (ma sappia V. S. che(737) appresso i geometri tutti gl'inconvenienti sono eguali, cioè massimi) il dire che delle linee tirate tra due(738) punti non la sola retta sia brevissima, ma che altre così brevi ve ne possano essere, ciò mi giunge inaspettatissimo; e quando sia vero, rallegratevi, perchè sovvertirete in(739) maniera non solo la presente questione, ma tutte le mattematiche insieme, che mai più non moveranno assalti alle determinazioni filosofiche; ed io, quando vi piaccia di additarmene una sola che non sia maggior della retta, mi rinquoro di trovarne più di 1000 altre appresso: ma bisogna che troviate altra demostrazione che la mia medesima, con la quale dite che io concluderò in questo senso, perchè io veramente non ne so cavar tal conclusione.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069