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      Il P.re Christoforo Clavio, Matematico Eccell.moRoma.
     
     
     
      9.
     
      CRISTOFORO CLAVIO a GALILEO in Firenze.
      Roma, 16 gennaio 1588.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car 7. - Autografa.
     
      Molto Mag.co S.or mio Oss.o
     
      Ho ricevuto la lettera di V. S., a me gratissima per intendere come si ricordi tanto particolarmente di me, sì come lo fo anco io di lei. Circa il suo lemma dirò brevemente quello che mi pare, benchè adesso sto molto rimoto di queste speculationi de aequiponderantibus, le quali, come V. S. sa bene, ricercono grande attuatione: ma però, per sodisfarla, dirò il mio parere.
      Il supposto, adunque, mi piace: ma quanto alla dimostratione, non mi dà fastidio quel doppio modo di considerare le medesime grandezze in diverse bilancie, perchè Archimede fa quasi il medesimo nella prop. 6 del lib. 1 De aequiponderantibus; ma quando, nella libra ad(27), nel d pende la massima et nel a la minima, suppone V. S. che al hora il medesimo punto x sia il punto dell'equilibrio di tutte, sì come il medesimo x si pone il punto dell'equilibrio quando la massima pende nel a et la minima nel b, nella libra ab; il che pare che ricerca d'essere dimostrato, altrimente mi pare quod petitur principium. Se costasse che 'l punto x fosse il punto dell'equilibrio nella libra ad, sì come gl'è nella libra ab, mi pare, secondo il mio poco giuditio (stando adesso così remoto di queste speculationi), che la sua dimostratione proceda bene.
      La ringratio poi della correttione della dimostratione del centro gravitatis del frusto del conoidale rettangolo, a me mandata.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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