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      In però se vi paressi di scrivere 4 versi al Sig. Cosimo Ridolfi, e vedere se per suo mezzo ne potessi aver qualcuna, sott'ombra di volere inparare lui; se no, aspettar di venir qua voi.
      Detti la lettera al Saleolino: ni rispose che vi manderebe quanto li domandi. Sono anda a veder la Livia: lei sta bene, vi si raccomanda, et la Verginia ancora, e io il simile; e vi prego, per quanto posso, che di gratia mi avisiate il vostro stare, se sarete guariti, o come starete di mano a mano. Non altro: a voi mi raccomando et Michelagniolo; e alla Lena dite che attenda a ingrassare, ma non faccia crepare il suo banbino. Non altro: a rivederci alla tornata con sanità.
     
      Da luogo solito, il dì 29 di Maggio 1593.
     
      Vostra aff.ma madreG. G.
     
      Fuori: Al molto Mag.co e mio Fideliss.o SignoreGalileo Galilei, mio sempre Oss.mo, in
      Padova.
     
     
     
      51.
     
      GUIDOBALDO DEL MONTE a GALILEO [in Padova].
      Monte Baroccio, 3 settembre 1593.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 32. - Autografa.
     
      Molto Mag.co et Ecc.te S.r mio Hon.do
     
      Mi saria stato carissimo che V. S. fusse passata di qua, chè, oltre al contento, gl'haverei mostrato(108) volentieri alcune cose della mia Prospettiva, la quale in questo verno spero di finirla, et ho già dissegnato i due terzi delle figure, e vo risecando e levando via più cose che posso, perchè in vero mi riesce lunga: e circa il darla fuori, mi sarà necessario d'aspettar che le figure si finischino d'intagliare, che Francesco mio servitore non ci pò troppo attendere, sì che non credo che possino esser finite di qui a un anno.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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