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      Fuori: All'Ill.e et Ecc.mo Sig.or Oss.moIl S.r [Galileo] Galilei, Lettor dig.mo, in
      Venetia per Padova,
      al Santo.
     
     
     
      85*.
     
      GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Padova.
      Venezia, 28 settembre 1602.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 165. - Autografa.
     
      Molto Mag.co et Ecc.mo S.r Hon.mo
     
      Il nostro viaggio in Cadore(187) per necessità deve prolungarsi alla metà del mese venturo, rispetto che, sentendomi aggravate le reni oltre modo, dal cavalcare ne riceverei notabilissimo danno: anzi, dovendo io, di consiglio del P.e M.o P.lo de' Servi, prender l'acqua della Vergine da Monte Artone(188), ho dato ordine che sia mandata a V. S. Ecc.ma una quarta nuova, acciò veda di farmela subito empire della detta acqua et mandarmela con diligenza.
      Scrissi, sono molti giorni, al S.r Cortuso semplicista, pregandolo che fosse contento mandarmi qualche semenza di alcun semplice degno per il nostro giardino, et di questo gli ho fatto anco far instanza dall'Ecc.mo S.r D. Benedetto Benedetti; nè solo non ho potuto haver le semenze, ma neanco due sue righe: di che certo ne ho preso qualche disgusto, onde mi sono rissoluto scrivergli la seconda volta, non già per replicargli la instanza, ma bene più tosto per pungerlo del torto che m'ha fatto; ma però non ho voluto essequire questa mia intentione, se prima V. S. Ecc.ma, con sua commodità, non trovi occasione di parlargli in questo proposito, et mi dia aviso di quello che egli sappia dire, perchè certo n'ho preso molto disgusto. Et per fine a V. S. E[cc.ma] mi raccomando.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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