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      Non starò anco di dire che debbono mostrar la coda o altra figura oblunga per un'altra ragione: la quale è, che ascendendo nuova essalatione al corpo della cometa infocato dalle parti da basso, può occorrere che hora verso una parte hora verso l'altra s'accosti al detto corpo; et così mentre s'avicina s'infiamma, la quale, per esser longa di figura, come dal suo ascendere si può raccorre, ci rappresenti nel corpo della cometa, o coda o altra figura che habbi del longo. Con la qual ragione anco si può rispondere a chi m'opponesse alla prima ragione, dicendo che seguirebbe, conforme a quella, che la cometa havesse la coda pendente sempre verso l'oriente, essendo verso l'occidente dal primo mobile rapita; con tutto che se ne siano osservate molte haver la coda hora verso occidente, hora verso il mezo dì et hora verso il settentrione. Sia dunque a bastanza detto per mostrare, che essendo questa luce di figura rotonda, non può altrimenti esser cometa.
      La quinta è tolta dal suo moto che, doppo che fu avertita, sin che s'è potuta vedere fuori de' raggi del sole, ha havuto per spatio d'un mese e mezo, non havendo havuto altro moto che quel del primo mobile, per quanto s'è potuto alla grossa osservare: et pur le comete si sono osservate haver almeno dui moti, uno verso l'occidente, l'altro, a questo contrario, verso l'oriente, oltre molti altri moti, come sono all'in su et al'in giù, da un lato all'altro, et altri ancora molto irregolari et difformi, la causa de' quali si può facilmente esplicare con l'ultima ragione da me di sopra addotta per mostrar che le comete habbino la coda o altra figura oblonga; poi che, ascendendo da diverse parti della terra alla cometa nuova essalatione, ne segue che, estinta la fiamma nella prima essalatione per difetto di nutrimento, s'accendi nella nova dalla terra sumministratale, et così al nostro senso pare che la cometa prima si mova, con tutto che sia un'altra fiamma che in altro loco di parte in parte in altra materia si va accendendo: non altrimenti di quello che occorre se il foco s'accende in materia longa combustibile che di lontano sia dalla nostra vista; imperochè all'hora ci pare che quella fiamma si mova, con tutto che non sia quella prima, ma nova continuamente in quella materia generata.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710