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      Nè mi si deve opporre che la quantità de' vapori, che sono in queste parti occidentali, dove questa luce si scorge, tra quella e la nostra vista interposti, con tutto che sia sotto l'oriente, la possino far parer tant'alta che la vediamo, come si può far la prova con una moneta posta in un vaso prima voto, poi pieno d'acqua: poi che risponderò che l'esempio è diverso in quanto alla grossezza del mezo, non essendo proportione ragionevole tra la densità de' vapori e dell'acqua, et quanto ancora alla distanza, parendone questa luce molto sopra terra; il che non appare nella moneta, la qual, se ben nel vaso pieno d'acqua si potesse scorgere, stando et noi et il vaso nel'istesso sito che prima non si scopriva nel vaso voto, non si scorge però se non molto vicino al'orlo del vaso. Oltre che io credo solo che la densità de' vapori possi ben farci parer il corpo lucido più grande e più vicino di quello che realmente è, ma non già, se sotto la terra si ritrova, possa farlo apparir sopra, et tutto spiccato dal'orizonte tant'alto mostrarcelo, come ci appare questa luce. Di più, se ciò fusse vero, non potrebb'apparire così lucida, perchè senza dubio dalla densità de' vapori fraposti sarebbe rimessa in gran parte la sua chiarezza; non altrimenti di quello che si scopre nel sole, il quale mentre sorge dal'orizonte è sempre men lucido che quando risplende nel mezo cielo. Di più, la notte non ponno esser molti vapori nell'aria, essendo remoto il sole che dalla terra li leva, massime in queste notti passate, che sono state chiarissime e limpidissime; et poi saria necessario che hora più alta hora più bassa ci fosse apparsa, perchè l'aria non è sempre nè dall'istessa copia nè da l'istessa qualità di vapori ingombrata.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710