Pagina (187/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che sarà fine di queste, pregandole dal Signor Dio compita sanità et contento.
     
      In Palma, a 23 Novembre 1606.
     
      Desiderosissimo per serv.laG. F. Sag.
     
      Fuori: All'Ill.re Sig.r Hon.moL'Ecc.mo Sig. Galileo Galilei, Matematico di
      Padova.
     
     
     
      146.
     
      GALILEO a CRISTINA DI LORENA [in Firenze].
      Padova. 8 dicembre 1606.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 10-20. - Autografa.
     
      Mad.ma Ser.ma
     
      Il male, che cominciò la notte avanti la partita di Pratolino et che mi ritenne poi otto giorni a presso indisposto in Firenze, dopo havermi concedute tante forze che mi potessi condurre a Padova, due giorni dopo il mio arrivo qua, rompendo ogni tregua, mi assalì et fermò in letto con una terzana, la quale, poco dopo convertitasi in continua, mi ha ritenuto et ritiene tutta via aggravato, benchè da 6 giorni in qua non sia così severamente oppresso. In tanto ho con mio grandissimo dispiacere sentita la morte dell Ecc.mo S. Mercuriale, che sia in Cielo, et apresso quella di altri medici principali in Pisa; perilchè, stimando io che siano per provveder la Corte et lo Studio di suggetti simili a i mancati, mosso da un purissimo affetto di servir sempre l'Altezze Vostre Ser.me, ho voluto, benchè malissimo atto a potere scrivere, conferire con l'A. V. un mio pensiero, del quale farà quel capitale che il suo perfettissimo giudizio gli detterà.
      Qua, come benissimo sa l'A. V. S., si trova il S. Aqquapendente(296), il quale è molto mio confidente et amico di molti anni. Egli vive estremamente affezionato servitore di loro A. Ser.me, sì per le singolari carezze che da loro ricevette quando fu costà, sì per i presenti et donativi veramente regii che ne portò in qua; è in oltre sommamente innamorato della città et del paese a torno di Firenze, nè si vede mai sazio di celebrare ciò che costà vedde et gustò. All'incontro, havendo qua aqquistato quanto poteva sperare di facultà et reputazione, et trovandosi per l'età male atto a tollerare le fatiche continue che, per giovare a tanti suoi amici et padroni, gli conviene ogni giorno pigliare, et per ciò essendo molto desideroso di un poco di quiete, sì per mantenimento della sua vita come per condurre a fine alcune sue opere, nè gli mancando altro, per adempire la sua virtuosa ambizione, che di pervenire a quei titoli et gradi a i quali altri della sua professione è arrivato, li quali non gli possono se non da qualche gran Principe assoluto esser donati; per tanto io stimo che egli molto volentieri servirebbe l'A. V. S. me Aggiugnesi, che ritrovandosi egli una grossissima facultà, et non havendo altri che una figliuola di un suo nipote, fanciulletta di 10 anni in circa(297) et che doverà esser dotata di meglio che 50m ducati, non è dubio alcuno che esso vede che quei costumi et virtù che a donna ben allevata si convengono, molto meglio in cotesti monasterii nobilissimi, che qua in casa sua, potrebbe ella apprendere, et essere poi, al tempo del suo maritaggio, favorito dal sapientissimo consiglio di V. A. S.: per le quali tutte cose io conietturo qua disposizione di cambiare stato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Signor Dio Palma Novembre Sag Hon Galilei Matematico Firenze Pratolino Firenze Padova S. Mercuriale Cielo Pisa Corte Studio Altezze Vostre Ser S. Aqquapendente Firenze Principe Aggiugnesi