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      SS. Riformatori(322), comprendere. Ma perchè il libro di quello non si è potuto così presto supprimere, che egli già non ne havesse mandati molti in torno, et in particolare in mano di quei Signori i quali ei sapeva haver da me il mio libro et strumento ricevuto, onde io potevo dubitare che anco in Firenze, et forse all'orecchie dell'A. V., ne fosse arrivato sentore; io, che più che la morte devo fuggire ogni macchia che innanzi al candore della Serenità Vostra potesse denigrar l'honor mio, ho per miglior consiglio eletto il purgarmi et sincerarmi apresso il mondo et l'A. V., restando in assenza et in silenzio, che il comparirgli avanti, timido et dubbioso di qual concetto fusse hauto di me. Et parendomi anco di scorgere un non so che di progiudiciale alla grandezza del suo nome, quando io mi fussi di quello, col dedicargli il mio strumento, fatto scudo per un'opera usurpata, ho voluto antepor questa mia giustificazione a quel piccolo servizio che l'A.V. haveria da me potuto ricevere; piccolo, dico, quanto alla utilità sua, benchè grandissimo quanto alla mia honorevolezza.
      Supplico l'A. V. S. ad impiegar un'hora nella lettura di questa mia difesa, la quale non dubito che m'impetrerà perdono se ho pretermesso di venire a quella servitù nella quale mi haverà sempre ad ogni suo minimo cenno paratissimo. Et qui con ogni humiltà inchinandomegli, gli bacio la vesta, come anco alli Ser.mi suoi Padre et Madre, a i quali tutti dal S. Dio prego somma felicità.
     
      Di Padova, li 24 di Agosto 1607.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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