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      Et perchè questo effetto ha qualche poco di difficultà sì nell'esequirlo come nello spiegarlo così con semplici parole, quando non succedesse di poterlo far vedere di presente a S. A. S., glielo farò vedere io venendo costà quest'estate per ubidire al comandamento di quella: et questo dico, perchè spero di esser per trovar la pietra ancora in mano di S. A. S., come cosa stimata da quella degna di haver luogo tra le altre cose ammirande. Su la qual credenza et acciò che S. A. S. possa insieme compiacere a quel signore oltramontano, essendo io venuto a Venezia, mi son messo a cercare tra questi lapidarii et antiquarii, et ne ho trovato un pezzo poco minore di mole(382), ma assai di virtù, se bene la qualità della pietra mostra di esser di bonissima vena; ma, al mio parere, non è stata segata per il buon verso, tal che chi la riducesse in una palla(383), come per avventura potria havere in animo quel signore, aqquisterebbe assai forza, et la palla si caverebbe così grande(384) in questo minor pezzo, come nell'altro maggiore. Su questa opinione l'ho presa, credendo di far bene, et la mando insieme con l'altra. Però V. S. Ill.ma mi farà grazia di presentare a S. A. S. con la pietra(385) il mio buono animo, pregandola che(386) a quello si compiaccia di riguardar solamente, perdonandomi se ho fatto questo di più sopra il suo comandamento, et tanto più, quanto che scrivendo al S. Picchena dell'eccellenza dell'altra, mi scrisse che la pietra doveva esser mandata in luogo dove tanta esquisitezza non saria stata per avventura necessaria, o stimata molto sopra la mediocrità.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Venezia S. Picchena