Pagina (269/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo è quello che posso dire a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, rimettendo a lei però, che è su 'l fatto, quello che la stimarà meglio di fare; e potrà inanimarli con la sua destrezza, mostrando che habbi parlato con me qui a Ven.a e che mi sii doluto del poco progresso, e con quel di più che le parerà: e se vorrà che le scrivi alcuna lettera, perchè la possi mostrare, io lo farò quando mi aviserà, perchè chi in questa età non dà la spinta alla barca, tardi in altro tempo si affaticaremo. V. S. molto Ill.re et Ecc.ma mi conservi in sua grazia; et le offero, in tutto quello che posso, il mio servitio.
     
      Di Ven.a, li 6 Marzo 1608(443).
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maIl S.r Galileo Galilei.
      Ser.re Aff.moPiero Duodo.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r,
      Il S.r Galileo Galilei.
      Padova.
     
     
     
      211.
     
      ALESSANDRO DE' MEDICI a GALILEO in Padova.
      Firenze, 6 marzo 1609.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 117. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.te Sig.r mio Oss.o
     
      Il dolore della perdita di sì gran Signore sarebbe veramente insopportabile, per così dire, se non venisse mitigato da speranza più che ordinaria del valore, bontà et clemenza del Ser.mo nostro Padrone nuovo: et in vero sino al dì d'hoggi ha dati presagi tali, che ciascheduno non solo l'ama cordialmente, ma l'ammira straordinariamente. Piaccia a N. S. di prosperarlo, et dargli gratia che risponda con gli effetti al nobilissimo concetto che tutti hanno di esso. Io poi non mancherò con bona occasione fare quanto V. S. mi comette con S. A. S.; et so chiarissimo che stima il suo valore, et spero che glie lo mostrerà in ogni occasione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Ven Ven Marzo Galileo Galilei Duodo Galileo Galilei Padova Padrone