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      Di Roma, li 18 di Luglio 1609.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maLa S.ra Sarrochi ringratia V. S. del favore fattole in mandarle il giuditio dello stile del suo poema, e della diligenza che dice di voler fare sopra ogni parte di esso; et le bacia le mani, restandonele con perpetuo obligo.
     
      Se.re Divotiss.oLuca Valerio.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.re mio Col.moIl S.r Galileo Galilei.
      Padova.
     
     
     
      226*.
     
      LORENZO PIGNORIA a PAOLO GUALDO [in Roma].
      Padova, 1.° agosto 1609.
     
      Bibl. Marc. in Venezia. Cod. LXVI della Cl. X, It., car. 93. - Autografa.
     
      .... Uno degl'occhiali in canna, di che ella mi scrisse già, è comparso qui in mano d'un Oltramontano...
     
     
     
      227**.
     
      GIOVANNI BARTOLI [a BELISARIO VINTA in Firenze].
      Venezia, 22 agosto 1609
     
      Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3001, n.° 63. - Autografa.
      .
      .... È capitato qua un tale che vuol dare in Sig.ria un secreto d'un occhiale o cannone o altro istrumento, col quale si vede lontano sino a 25 et 30 miglia tanto chiaro, che dicono che pare presente; et molti l'hanno visto et provato dal Campanile di San Marco. Ma dicesi che in Francia et altrove sia hormai volgare questo scereto, et che per pochi soldi si compra; et molti dicono haverne havuti et visti....
     
     
     
      228.
     
      GALILEO a LEONARDO DONATO, Doge di Venezia.
      [24 agosto 1609].
     
      Arch. di Stato in Venezia. Filza intitolata sul dorso; Terra 1609. Giugno, Luglio, Agosto. Senato I. F. 191. - Autografa.
     
      Ser.mo Principe,
     
      Galileo Galilei, humilissimo servo della Ser.à V.a, invigilando assiduamente et con ogni spirito per potere non solamente satistare al carico che tiene della lettura di Matematica nello Studio di Padova, ma con qualche utile et segnalato trovato apportare straordinario benefizio alla S.tà V.a, compare al presente avanti di quella con un nuovo artifizio di un occhiale cavato dalle più recondite speculazioni di prospettiva, il quale conduce gl'oggetti visibili così vicini all'occhio, et così grandi et distinti gli rappresenta, che quello che è distante, v. g., nove miglia, ci apparisce come se fusse lontano un miglio solo: cosa che per ogni negozio et impresa marittima o terrestre può esser di giovamento inestimabile; potendosi in mare in assai maggior lontananza del consueto scoprire legni et vele dell'inimico, sì che per due hore et più di tempo possiamo prima scoprir lui che egli scuopra noi, et distinguendo il numero et la qualità de i vasselli, giudicare le sue forze, per allestirsi alla caccia, al combattimento o alla fuga; et parimente potendosi in terra scoprire dentro alle piazze, alloggiamenti et ripari dell'inimico da qualche eminenza benchè lontana, o pure anco nella campagna aperta vedere et particolarmente distinguere, con nostro grandissimo vantaggio, ogni suo moto et preparamento; oltre a molte altre utilità, chiaramente note ad ogni persona giudiziosa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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