Pagina (306/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Et le bacio di cuore le mani.
     
      Di Firenze, li 7 di Novembre 1609.
      Di V. S. Ill. et molto Ecc.teS.r Galileo Galilei.
      Serv.re Aff.moBelisario Vinta.
     
      Fuori: All'Ill. et molto Ecc.te Sig.r mio Oss.moIl [S.r Gal]ileo Galilei, Mathematico.
      Padova.
     
     
     
      251**.
      BELISARIO VINTA a GIOVANNI LICZKO DI RYGLICE [in Cracovia].
      [Firenze], 7 novembre 1609.
     
      Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 77, n.° 315. Minuta originale. Una copia sincrona delle lin. 1-12 (fino alla parola "vecchiaia"), in capo alla quale si legge: "Minute diverse del Cav.r And.a Cioli, da Gennaio a tutto Xembre dell'anno 1609, a 315", si ha nei Mss. Gal., P. I, T. XV, car, 36.
     
      Per il Sig.r Cav.re Vinta.
     
      Alli SS.ri Giovanni(494) Liczko di Ryglice, de' 7 di Novembre 1609.
     
      Il Sig.r Galileo Galilei, mathematico famoso, Lettore nello Studio di Padova, amato et stimato per le sue celebri virtù da tutti i principi, et dal Ser.mo Gran Duca di Toscana, mio Signore, in particolare, del quale egli è vassallo, essendo stato a questi giorni qui, come suol fare ogn'anno di questo tempo, o per dir meglio di state, mi ha raccontato, con sua et mia meraviglia, che mentre le SS.rie VV. furono in quella città et in quello Studio di Padova, per qualche bisogno che dovette loro sopragiugnere, come bene spesso interviene ad altri Gentilhuomini et SS.ri che si trovano in paesi alieni et lontani, furono amorevolissimamente accommdati da un suo vecchio et buon servitore, chiamato Alessandro Piersanti, di trecento scudi, che in tutto il tempo della sua servitù haveva il pover'huomo durato fatica, a radunare per la sua vecchiaia et per gli accidenti delle malattie che sogliono avvenire; et che apparendo che le SS.rie VV., in cambio di riconoscere un tanto piacere con qualche segno di gratitudine, come si poteva sperare da i pari loro, si sieno scordate insino della dovuta sodisfattione del debito, poichè in tre anni non hanno pur risposto alle lettere, non che scritto mai di lor primo moto un verso, egli sarà costretto, per la pietà che deve a detto suo servitore, che piagne del continuo questo suo sudore, di ricorrerne con suo dispiacere, per mezzo de gli offitii del nostro et di altri Principi ancora, se bisognerà, alla giustitia della Maestà di cotesto Re, al quale si può tener per fermo che non piacerebbe punto questo fatto, quando puramente passasse di questa maniera.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Firenze Novembre Galileo Galilei Vinta Gal Galilei Mathematico Cracovia Firenze Stato Firenze Medicea Cav And Cioli Gennaio Xembre Mss Cav Vinta Giovanni Liczko Ryglice Novembre Galileo Galilei Lettore Studio Padova Gran Duca Toscana Studio Padova Gentilhuomini Alessandro Piersanti Principi Maestà