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      Io qua non posso nè devo pigliar consiglio da alcuno, per molti rispetti: però ricorro a V. S. Ill.ma, pregandola che in questo voglia dirmi il suo parere et porgermi il suo consiglio, sendo io certo che lei, come prudentissima et intelligentissima de i termini delle gran corti, saprà propormi quello che è di maggior decoro(590). Due cose desidero circa questo fatto, et di quelle ne supplico V. S. Ill.ma: l'una è quella segretezza che assiste sempre a gl'altri suoi negozii più gravi; l'altra è una subita risposta, perchè per tal rispetto solo fo trattener le stampe, restandomi da determinar questo punto nel titolo et nella dedicatoria. Io torno domani a Venezia, dove attenderò la sua risposta, la quale potrà, così piacendoli, raccomandar lì al maestro delle poste, acciò, capitando in altra mano, non fusse inviata a Padova.
      Quanto al desiderio che mi accenna V. S. Ill.ma di havere, di veder queste osservazioni, io non mancherò di far sì che resti servita tra breve tempo; et se incontrerà qualche poco di difficultà per non haver altra volta praticato lo strumento, alla più lunga questo Giugno le leveremo tutte, dovendo io, per replicato comandamento di S. A. S., ritrovarmi costà.
      L'ho occupata più che a bastanza: finisco di scrivere, ma continuo di vivergli devotissimo servitore. Il Signore la feliciti.
     
      Di Pad.a, li 13 di Feb.o 1610.
      Di V. S. Ill.maSer.re Oblig.mo
      Galileo Galilei.
     
     
     
      266*.
     
      BELISARIO VINTA a GALILEO in Padova.
      Firenze, 20 febbraio 1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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