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      Ma quella che avanza ogn'altra maraviglia, et alla qual difficilmente par che possa la debolezza del nostro ingegno pervenire, è l'osservatione di quattro, o pur di cinque, nuovi pianeti, che le SS. VV. hanno veduti: perciò che quello che alle stelle fisse si può agevolmente concedere, e che se pur si riceva con maraviglia del senso, riguardante cose non più mai vedute, si può nondimeno apprendere con quiete del'intelletto, ch'intende cose non aliene da quelle che egli poteva immagginare, non è così facile a credersi nè piano, facendo prima mestiere di molto efficaci prove per dimostrare che le stelle vedute non siano dell'altre fisse, e poscia molto matura consideratione per salvar gli inconvenienti che potrebbero per avventura nascere dal concederlo.
      Io veggo bene, che havendo le SS. VV. osservato nelle dette stelle il moto della retrogradatione, necessariamente ne segue che esse debbano essere erranti, e non fisse: ma mi dà grandemente cagione di dubitare che questo lor moto si faccia così sovente hora retrogrado hora antegrado, il che non par che possa accomodarsi con alcuna delle oppinioni de' filosofi nè degli astrologi, e molto meno con l'osservatione e con le dimostrationi fatte sin qui nè da Tolomeo nè dal Copernico nè dal Fracastorio; poichè nè per gli epicicli, nè per gli ravvolgimenti in sè stessi, nè per quelle fasce homocentriche, si potrebbero così spesso far innanzi et indietro: onde, perchè nel riguardare con questi nuovi occhiali non si può vedere, per la picciolezza del lor buco, se non pochissimo spatio di cielo intorno alle stelle che si mirano, nè se ne possono veder molte insieme, sichè si potesse osservare il sito e la distanza tra loro, si potrebbe grandemente dubitare d'alcuno scambio, e tanto più quanto queste nuove stelle o pianeti fa mistiere che siano più piccole dell'altre; se non fosse che ogni cosa si deve credere al testimonio delle SS. VV., di ciascheduna delle quali si dee dire Ipse dixit.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Tolomeo Copernico Fracastorio Ipse