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      Ma per me potrebbe accrescere anche questa difficultà la malagevolezza con che si possono a questi nuovi occhiali accomodar gli astrolabii e gli altri strumenti di misura, co' quali potessimo vedere l'altezza loro; onde prego V. S. ad avvisarmi se questi nuovi pianeti sono stati da loro osservati superiori o inferiori del sole: perciò che la velocità del moto, osservato in così pochi mesi dalle SS. VV., ci argomenta la picciolezza del lor cerchio, e che per consequenza siano più bassi del sole; ma la poca distanza che è tra lui e la luna, non par che possa in quel breve spatio ammettere cicli per quattro o cinque nuovi pianeti, per lo che bisognarebbe che essi fossero superiori al sole. Ma questo contradirebbe alla velocità del lor moto: di modo che fra tali contrarietà non saprei, senza l'aiuto delle SS. VV., a qual delle due mi dovessi più sicuramente accostare.
      M'aggiunge sospettione l'intendere che i quattro nuovi pianeti accompagnino hora innanzi et hora indietro un altro (come V. S. dice) de' maggiori, del qual desidero sommamente sapere s'anch'egli è nuovo, e se no, qual sia de' cinque già conosciuti. Perciò che questo corteggiamento è segnale di maggioranza e di principato, come ottimamente dimostrò Tolomeo là dove egli favellò del satellitio; e perciò era ragione che Venere e Mercurio accompagnassero il sole, come principe del'universo: ma questo pianeta, accompagnato da quattro nonchè da due, bisognarebbe che fosse, se non maggiore o uguale del sole, almeno non minore degli altri cinque; e se questo è, non sarà nuovo, ma più presto alcuno de' conosciuti.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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