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      Prima, perchè la nostra comissione stava che dovessimo elegger una perssona atta ad inssegnar la scientia della mathematica all'Accademia et che havesse fato questo offitio, fu il primo eleto il figliuolo(641) che fu già del Conte Giachomo Zabbarella qual tuttavia ha in questa scienzza libri in stampa, et l'altro fu il Sig.r Galileo, famoso Lettor in questo Studio(642) Parve mo' che questi SS.ri di Bancha giudicassero ancor loro poter elegere, et come va nelle universsità, prevalsse questa opinion, con desordini per molti capi, sì che per quello dicono retto [sic] il Sig. Conte; et uscii io con doi altri di Accademia(643), con penssiero che per concienzza potessi, protestando, tagliar questa sua eletione. Ma quando conssiderai, V. S. Ill.ma havermi racomandato questo sugeto, io non ne volssi far cosa alcuna, ma lassiar che pigliasse pacificho possesso, come prego Dio che faci quel tanto che ha bisogno questa Accademia, con honorevoleza sua et dell'Ill.ma sua Casa, da me tanto stimata. Voglio pregar V. S. Ill.ma restar sodisfato di quanto ho potuto fare, et a V. S. Ill.ma facio riverenzza.
     
      Addì 26 Marzzo 1610. Di Pad.aDi V. S. Ill.ma et R.ma
     
      Aff.o et Obligatiss.o Ser.eGer.o Sal.o Cav.
     
      Fuori: All'Ill.mo et R.mo Sig.r mio Col.moIl Sig.r Patriarcha di
      Venetia.
     
     
     
      281*.
     
      ENEA PICCOLOMINI ARAGONA a GALILEO in Padova.
      Pisa, 27 marzo 1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 114. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
     
      Hiersera ricevei la lettera di V. S. delli 19 del presente(644), quale lessi a S. A., volendo ella sentire gl'avvertimenti che si devono usare in adoperare il nuovo occhiale, quale non è ancora comparso qua, ma si spetta d'ora in ora, credendosi sia restato a Firenze; e S. A. mostra haverne gran desiderio, sperando di vedere un nuovo miracolo, a confusione di quelli che stanno ostinati in non voler credere quelle cose che V. S. afferma di haver viste e di volere far vedere a qualsivoglia.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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