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      Fuori: All'Ill. Sig.orIl Sig.or Galileo Galilei.
     
     
     
      303.
     
      MARTINO HASDALE a GALILEO in Padova.
      Praga, 28 aprile 1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 128. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron Oss.mo
     
      L'ambitione che ho della servitù di un così grand'huomo come è V. S., inventrice di cose che chiarisce la crassa ignoranza degli huomini et che fa stupire gli eruditi, mi rende costante in mantenere et sostentare (benchè io vermicello) la reputatione di V. S., et avvisarla di quanto sento alla giornata delle oppositioni che le vengono fatte per quello libretto ammirabile et miracoloso, benchè piccolo, del perspicillo nuovo.
      Scrissi già a V. S. del S.r Chepplero, quale certamente si mostra molto affettionato a V. S. et favorisce quanto può l'inventione di V. S., ancora che habbia dati quegli avvertimenti (quali già comminciano a verificarsi), ciò è dell'emulatione ch'ella si sarebbe concitata sì da Todeschi come da Italiani. Ma questi mi pare che siano i primi, come ella sentirà(720).
      Gionse non hieri l'altro il Sig.re Elettore di Colonia, quale ha seco un amico mio, chiamato Gio. Zugmanno, matematico stimato de' primi di qua da' monti. La prima cosa che le domandai, dopo li compimenti, fu se egli havea visto il libretto di V. S. Disse, haverne due essemplari, ch'erano stati mandati a S. Altezza suo padrone. Addimandato poi Quid sibi videretur de illis demonstrationibus di V. S., rispose: Nec probo, nec improbo, donec Domini Gallilei instrumentum videro, et expertus fuero.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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