Pagina (461/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E creda che il S.re Magini è molto invelenito contra questo huomo, perchè non ostante che confessi che la materia è di fatto, li dispiace che, con mille spropositi che doverà dire, possa sapersi, questo tale esser stato in casa sua, per la profettione che tiene esso dell'ottima conrispondenza con V. S. E più oltre anche a bocca mi allargherei con seco, che per brevità non segue: et io per me stimo che V. S. non haverà nessuna fatica a respondere ad uno ingnorante simile, che da per sè gli suoi argumenti li faranno contra.
      Non ho volsuto mancare di darli questo aviso, stimolato anche dal S.re Magini; dal quale fu approvato il testimonio mio della vista de' pianeti, poi che esso da impedimenti naturali stenterà a poter ricevere aiuto suficiente con l'instrumento.
      Io le vivo poi il solito affezionatissimo servitore, et aspetto occasione, per non esserli del tutto inutile, di ricevere qualche suo comandamento: et le b. le m.
     
      Di Venetia, adì 24 Giugno 1610.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
      Antonio Santini.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl S.re Galileo Galilei, in
      Padova.
     
     
     
      338**.
     
      GIO. ANTONIO MAGINI a [ANTONIO SANTINI].
      [Giugno 1610].
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIV, car. 88. - Copia di mano di ANTONIO SANTINI, da lui inviata a GALILEO con lettera de' 10 luglio (cfr. n.° 356). In capo al foglio si legge, sempre della mano del SANTINI: "Copia d'un capitolo d'una lettera del S.re Magini di Bologna", e a tergo, di mano di GALILEO: "copia. S. Magini".
     
      Ho riceuto il vetro che V. S. mi ha mandato, che mi è stato oltre modo caro, come quello che s'è benissimo accompagnato con l'altro; e ne rendo molte gratie alla sua infinita cortezia, avisandoli che ho hauto incredibil satisfattione dell cannone ultimo, che l'ho sperimentato nella luna, e veduto benissimo quelle macchie con la medesma distintione tutte le sere che le ho osservate: et a me appaiano come goccie d'oglio nella superficie dell'acqua; et ho scoperto l'eminenza della luna benissimo, parendomi che sia come un ballone di neve non ben formato, ma alla grossa, che fa poi qualche oscurità in certi luoghi e inequalità. Ho provato a mettere insieme due vetri concavi da una parte, uno sopra l'altro, e vengano le cose grandemente accresciute, ma però confuse; e però io credo che se i vetri fossero grossi e concavi da ambi due le parti, farebbe meglio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Magini Magini Venetia Giugno Santini Galileo Galilei Giugno Magini Bologna S. Magini