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      Signor mio, una parentesi. Ho stretta amicitia con un figliuolo di Brahe et con la sorella del Brahe, matrona vecchia molto honorata, che scrive in matematica precipuamente, et traduce libri di latino in tedesco per suo gusto. Un altro figliuolo del Brahe si truova in Italia di presente. N'ho voluto avvisare V. S., se per sorte le occorresse qualche cosa con loro in detto genere.
      Quanto poi a quella scrittura uscita da quel Bohemo, già servitore del S.r Maggino, la va per manus, essendone qui un essemplare solo, mandato d'Italia al Velsero Augustano, tutto spagnuolo et poco amico de' Venetiani. Non ho vista ancora detta scrittura, ma la potrò vedere. Non pensi V. S. che io habbia detto fuori di proposito che il Velsero sia tutto spagnuolo; perchè gli Spagnuoli stimano, per ragione di stato essere necessario che il libro di V. S. si debba supprimere, come pernicioso alla religione, con il mantello della quale si fanno lecito di fare ogni poltronia per arrivare alla monarchia. Questa lega, ch'è qui contro di V. S., non viene fabricata da altri che da loro et loro dependenti et adherenti, tra' quali il Residente di Lucca(850), così bel cuius quanto mai habbia conosciuto, et per tale anco tenuto. Ci è poi un dottorello, che fa vita con detto Lucchese, che abbaia con gli altri, come i cagnuoli che sentono abbaiare i altri cani, perchè egli, come anco il Lucchese, confessano non havere mai studiato matematica.
      Io mi chiarirò meglio, come V. S. m'accenna, di quelle lettere scritte da Bologna, se sono state scritte con participatione del S.r Magini.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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