Pagina (614/710)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io credevo, a quest'hora dovere essere a Roma, havendo non piccolo bisogno di venirvi; ma il male mi ha trattenuto: tuttavia spero in breve di venirvi, dove con strumento eccellente vedremo il tutto. In tanto non voglio celare a V. R. quello che ho osservato in Venere da 3 mesi in qua.
      Sappia dunque, come nel principio della sua apparizione vespertina la cominciai ad osservare et la veddi di figura rotonda, ma piccolissima: continuando poi le osservazioni, venne crescendo in mole notabilmente, et pur mantenendosi circolare, sin che, avvicinandosi alla maxima digressione, cominciò a diminuir dalla rotondità nella parte aversa al sole, et in pochi giorni si ridusse alla figura semicircolare; nella qual figura si è mantenuta un pezzo, ciò è sino che ha cominciato a ritirarsi verso il sole, allontanandosi pian piano dalla tangente: hora comincia a farsi notabilmente cornicolata, et così anderà assottigliandosi sin che si vedrà vespertina; et a suo tempo la vedremo mattutina, con le sue cornicelle sottilissime et averse al sole, le quali intorno alla massima digressione faranno mezzo cerchio, il quale manterranno inalterato per molti giorni. Passerà poi Venere dal mezzo cerchio al tutto tondo prestissimo; et poi per molti mesi la vedremo così interamente circolare, ma piccolina, sì che il suo diametro non sarà la 6a parte di quello che apparisce adesso. Io ho modo di vederla così netta, così schietta et così terminata, come veggiamo l'istessa luna con l'occhio naturale; et la veggo adesso adesso di diametro eguale al semidiametro della [vedi figura luna2.gif] veduta con la vista semplice.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Roma Venere Venere