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      Delle quali eminenze, rupi et grandissimi tratti di gioghi eminentissimi, sparsi per tutta la parte più lucida della [vedi figura luna2.gif], V. R. non ne abbia dubbio alcuno, perchè a chi haverà buona vista, et intenderà un poco poco di perspettiva et di ragione di ombre et di chiari, lo farò così manifestamente toccar con mano, quanto manifestamente siamo certi delle montagne et delle valli terrestri, et niente meno.
      Hora, la notte passata, con l'occasione dell'aspettar l'eclissi, osservai molte volte i Pianeti Medicei, notando le loro mutazioni nella medesima notte in diverse hore; le quali furono tali, notando anco le distanze tra essi et [vedi figura giove.gif] in proporzione al diametro apparente di esso [vedi figura giove.gif]:
     
      [vedi figura 446.gif]Vedremo dunque, quanto ci piacerà, le mutazioni anco nella medesima notte. Ma perchè le osservazioni che ho fatte da 2 mesi in qua, le ho fatte tutte la sera, non ho potuto incontrare quelle che ella mi ha mandate, fatte costà la mattina; perchè, come vede, in 7 o vero 8 hore fanno gran mutazione.
      Hora, per rispondere interamente alla sua lettera, restami di dirgli come ho fatto alcuni vetri assai grandi, benchè poi ne ricuopra gran parte, et questo per 2 ragioni: l'una, per potergli lavorar più giusti, essendo che una superficie spaziosa si mantiene meglio nella debita figura, che una piccola; l'altra è, che volendo veder più grande spazio in un'occhiata, si può scoprire il vetro: ma bisogna presso all'occhio mettere un vetro meno acuto et scorciare il cannone, altramente si vedrebbono gli oggetti assai annebbiati.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





Pianeti Medicei