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      Quanto alle sue dimande, posso in parte satisfarla; il che fo volentierissimo.
      Sappia dunque che io, circa tre mesi fa, cominciai a osservar Venere con lo strumento, et la vidi di figura rotonda, et assai piccola; andò di giorno in giorno crescendo in mole, et mantenendo pur la medesima rotondità, sin che finalmente, venendo in assai gran lontananza dal sole, cominciò a sciemar dalla rotondità dalla parte orientale, et in pochi giorni si ridusse al mezo cerchio. In tale figura si è mantenuta molti giorni, ma però crescendo tuttavia in mole: hora comincia a farsi falcata, et sin che si vederà vespertina, anderà assotigliando le sue cornicelle, sin che svanirà: ma ritornando poi matutina, si vedrà con le corna sottilissime et pure averse al sole, et anderà crescendo verso il mezo cerchio sino alla sua massima digressione. Manterassi poi semicircolare per alquanti giorni, diminuendo però in mole; et poi dal mezo cerchio passerà al tutto tondo in pochi giorni, et quindi per molti mesi si vedrà, et Lucifero et Vesperugo, tutta tonda, ma piccoletta di mole. Le evidentissime conseguenze che di qui si traggono, sono a V.R.a notissime.
      Quanto a Marte, non ardirei di affermare niente di certo; ma osservandolo da quattro mesi in qua, parmi che in questi ultimi giorni, sendo in mole a pena il terzo di quello che era il Settembre passato, si mostri da oriente alquanto scemo, se già l'affetto non m'inganna, il che non credo. Pure meglio si vedrà al principio di Febraio venturo, intorno al suo quadrato; se bene, per l'apparire egli così piccolo, difficilmente si distingue la sua figura, se sia perfetta rotonda o se manchi alcuna cosa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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