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      Qui ancora non s'è fatta provisione di Mathematico. Intendo che il Conte Ingolfo(135) s'affatica a Venetia quanto può: che se ottenisse, il nome di V. S. e la sua reputattione è speditta, succedendo nella sua cathedra un mathematico et un filosofo così eminente. Non habbiamo nello Studio alcuna nuova di momento: va assai quieto, ma con molto pochi scolari.
      Io son di nuovo sforzato a raccomandare, con quel maggior affetto ch'io so e posso, il S.r Dottor Belloni per la lettura di Pisa a V. S.: di gratia, vi metta tutto lo spirito, poichè è opinione communissima di tutti, che se essa vorrà adoprarsi vivamente, resterà compitamente consolato. Qui, per dirlo confidentemente a V. S., s'è detto ch'ella habbia racordato a S. A. Ser.ma il Papazzone(136). Per l'amore che V. S. porta et ha portato a Padova, adopri il suo favore a pro di esso Belloni, poichè nella sua persona darà compita sodisfatione a molti altri suoi amici e servitori. Staremo a sentire qualche buona novella: in tanto le prego da N. S. compita sanità e felicità, e le bacio le mani.
     
      Di Pad.a, alli 10 Feb. 1611.
      Di V. S. Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
      Paolo Gualdo.
     
      Havevo già serrata la lettera, quando m'è arrivata quella del S.r Velsero, che mi scrive:
      Rendo gratie a V. S. per l'aviso della nuova inventione del S.r Galileo circa la stella di Venere, che certo è curiosa e bella, se bene io non comprendo come ne segua necessariamente che Venere aggiri intorno al sole; perchè, se bene tutti gli astrologhi veggono crescere e diminuire la luna, non inferiscono però, il sole esser centro del moto della luna.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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