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      Il S.or Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      479.
     
      GALILEO a............
      [Firenze] 25 febbraio 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 2, car. 52-55. - Copia di mano del sec. XVII. Di pugno di VINCENZIO VIVIANI si legge sulla carta che ora precede la lettera (car. 51): "Copie. 1 lettera del 1610. Dal Sig.r Abate Luigi Strozzi". E sul margine superiore, a destra, della car. 52 il copista scrisse: "Copia di lettera di M. Galileo Galilei", cui il VIVIANI soggiunse: "Di Fir.e, al Sig.r.....". Di mano di VINCENZIO VIVIANI sono pure poche postille, che, secondo il nostro istituto, non riproduciamo.
     
      Molt'Ill.re Sig.re
     
      Adì 25 di Feb.o 1610(145).
     
      Quello che mi occorre dire a V. S. molt'Ill.re per informazione sua e del Sig.r suo figliuolo, è questo.
      Tenendo io pur ferma opinione che i pianeti tutti, per sè stessi, fussero corpi oscuri et opachi, come già si era certo della luna, e più stimando il sole esser centro di tutte le rivoluzioni d'essi pianeti, mi messi, 5 mesi sono, ad osservare col mio occhiale la stella di Venere, la quale si vedeva vespertina; e la veddi distintamente di figura rotonda e piccola assai, quale ero certo che doveva apparirci in quel tempo. Continuando poi di osservarla, andando ella verso la massima lontananza dal sole, cominciò a diminuire dalla perfetta figura circolare, mancando dalla parte verso oriente; e continuando di diminuire dal cerchio perfetto, in pochi giorni si ridusse alla forma semicircolare appunto, e tale, senza alterare la forma, si mantenne circa un mese, mentre fu intorno alla massima digressione dal sole.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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